Chivu, no all'Inter: o Barça o resta

(AS_ROMA | 18/06/2007) - DANIELE LO MONACO
Il
ribaltone è clamoroso: adesso è Chivu a spingere per andare al
Barcellona in ricostruzione dopo la delusione di ieri sera o, in
alternativa, per restare alla Roma. Dell'Inter e dei tentennamenti di
Moratti il romeno non ne può più. E a chi raccoglie le sue confidenze,
in questi giorni di silenzio-stampa assoluto, l'ha detto chiaramente.
La delusione di Cristian è riferita in particolare a quello che qualche
giorno fa il massimo dirigente nerazzurro ha detto pubblicamente, in
riferimento alla trattativa per l'acquisto del difensore: «Chivu?
Stiamo parlando con la sua società. Certamente il calciatore ci può
interessare, però bisognerà vedere se riusciremo a concludere. Noi
abbiamo già giocatori di classe e in questo momento non abbiamo una
necessità, quindi dobbiamo vedere che tipo di operazione è. Se è di una
determinata dimensione va bene, se è diversa no». Parole interlocutorie
che denunciavano l'intenzione di risparmiare qualche migliaio di euro
nella trattativa più che il reale interessamento per il giocatore. E
Chivu, da Resita dove si trova in vacanza da quando ha esaurito gli
impegni con la sua nazionale, ha letto e assai poco gradito. Per certo,
fino a ieri sera, Moratti e Rosella Sensi non si erano ancora sentiti,
ma per evitare di andare alle buste per Pizarro dovranno farlo tra oggi
e domani. E in questo clima d'incertezza Chivu si sta convincendo ad
andare a Barcellona o, al limite, di restare a Roma.
La sua
delusione è comprensibile. In fondo, è stato per la sontuosa offerta
formalizzata dai dirigenti nerazzurri ai fratelli Becali che non ha
rinnovato il contratto con la Roma. E' quel che ha detto anche a
Spalletti, nella telefonata di una settimana fa: «Mister, io ho
un'offerta molto più ricca dall'Inter. Ma se la Roma non trova
l'accordo per la mia cessione, io resto ancora per un anno. E sono
anche disposto a giocare a sinistra». Quell'accordo è lontano: l'Inter
finora ha temporeggiato facendo conoscere solo attraverso i giornali o
nei colloqui informali tra Branca e Pradè le sue reali intenzioni, così
distanti dalle richieste giallorosse: la Roma chiedeva venti milioni a
prescindere dalla trattativa per la seconda metà del cartellino di
Pizarro, l'Inter voleva chiudere la questione cedendo l'altra parte del
cileno e magari il cartellino di Grosso o Samuel, giocatori che a
Trigoria non sono neanche stati presi in considerazione.
Da qui lo
sconcerto di Chivu: prima lo fanno esporre e poi tentennano
nell'acquisto del cartellino, usando l'accordo con lui come arma di
ricatto. E qui ha saputo inserirsi immediatamente il Barcellona, anche
per l'opera di mediazione offerta da Ernesto Bronzetti. Il manager
abruzzese, fatto fuori dal Real della nuova gestione
Calderon-Mijatovic-Baldini, ha spostato il suo raggio d'azione in
Italia col Milan e in Spagna col Barcellona, attraverso un solido
rapporto con il vicepresidente blaugrana, Ferran Soriano. Bronzetti ha
stabilito il contatto tra Soriano e Pradè e ha fatto recapitare alla
Roma un'offerta di una quindicina di milioni, con disponibilità ad
affrontare anche i discorsi sui cartellini degli esterni Silvinho
(sinistro) e Belletti (destro). Col giocatore invece si sono mossi con
i piedi di piombo, in un impeto di correttezza che l'Inter non ha avuto
e che è stato ovviamente molto apprezzato dalla Roma. Così hanno solo
sondato la sua disponibilità attraverso la mediazione di un ex
calciatore romeno che col Barça ha mantenuto solidi rapporti.
L'offerta, seppure inferiore a quella dell'Inter, è stata ritenuta
congrua da Chivu che sarebbe felicissimo, a questo punto, di andare in
Spagna e dimostrare anche a tutti i tifosi della Roma che non aveva
alcun accordo già firmato con l'Inter: Soriano e Pradè dovrebbero
vedersi in settimana, oggi torneranno a sentirsi al telefono. Se poi a
Trigoria decidessero di non ascoltare altre offerte e di confermare il
rumeno anche per l'ultimo anno di contratto, formando così una linea
difensiva da favola con Panucci, Mexes, Juan e Chivu a sinistra
(Cristian ha dato esplicita disponibilità in questo senso a Spalletti),
lui resterà ancora un'altra stagione, ascoltando volentieri eventuali
ulteriori offerte per il rinnovo, con tutta calma. A certi amici romani
ha dato già appuntamento per il 10 luglio, come se davvero dovesse poi
presentarsi al raduno di Trigoria. Sarebbe un epilogo curioso. Ma tutto
è ancora possibile.