TONINO CAGNUCCI
Stasera all’Olimpico si gioca la partita piu romantica di sempre: in
palio c’e una Stella. C’e solo per la Roma, non per l’Inter, perché
soltanto qui le vittorie ti fanno toccare il cielo con un dito, l’indice
del Capitano. Si vince una stella. Sembra un giro al Luna Park, la
promessa di Giove a Pollon, un vecchia favola raccontata in un’epoca
antica, una dichiarazione d’amore di un innamorato alla prima uscita con
la donna che poi sposera.
Questa partita e un po’ tutto questo: in gioco non ci stanno tanto i
buoni sentimenti, ma i sentimenti veri: chi gioca a calcio per il
pallone, chi tifa una squadra per amore, chi ci investe col cuore,
dall’altra parte invece c’e l’Inter che vince gli scudetti a tavolino,
che ha provato a vincere sempre tutto e soltanto coi soldi.
Le stelle pero non hanno prezzo, e questo il punto. Il punto e che la
Roma questa coppa se la merita, per diritto, come un dovere, per
giustizia non per risarcimento, come un premio e come un
incoraggiamento, perché in campionato non e finita e se finira, finira
comunque con una Stella. Cosa c’e di piu romantico
Stasera ci sono in palio 4-5 centimetri quadrati della nostra maglia
rossa: ce la cuciremmo per sempre sul cuore. E se a loro dovesse andar
bene, noi un giorno potremmo dire: ho cucito la Stella sopra la testa
dei campioni d’Europa, sui presunti campioni d’Italia, sui fantomatici
paladini del calcio italiano.
Che c’e di piu romantico che dire la verita in faccia a chi se la canta,
se la suona e se la scrive? Il punto e metterlo sulla retorica
irritante di Mourinho, di "uomo vero di un calcio finto", fantomatico
Che Guevara del pallone che si sente perseguitato mentre continua a fare
la rivoluzione. Quale? Di che parla?
Degli scudetti vinti al telefono
o
grazie agli arbitri? Del gol di Milito con tre metri di fuorigioco?
Della triste condizione di vivere a Milano o in una villa sul laghetto
di Como?
Ieri ha un’altra volta esagerato. Senza riferimenti ha parlato di chi e
cresciuto in una culla d’oro, probabilmente - in balia del suo ego - si
riferiva a se stesso che allena una squadra dove l’ultimo panchinaro ha
vinto l’Intercontintale, e difeso da una societa che dopo Calciopoli
rappresenta non solo il potere, ma anche il contropotere in Italia, e
che guadagna 11 milioni di euro - ufficiali - l’anno. Mourinho guadagna
un par de mijardi al mese e accusa gli altri di essere cresciuti nella
culla d’oro? "Oro ai mercanti e alloro agli eroi", recitava un vecchio
striscione della Sud.
Stasera sopra la curva e appesa una stella d’argento; passera soltanto
per noi e per la nostra gente, lei si capace di fare una rivoluzione
veramente, di andare in 8.000 a Parma dopo che un pazzo t’ha rovinato
quasi tutto, che canta non appena le cose vanno male, che s’inventa le
canzoni mentre gli altri dicono solo parole. Che ama e dice Forza Roma.
"Le stelle stanno in cielo e i sogni non lo so" cantava Vasco quando,
pensando alla Lazio, componeva Ridere di te. Si sbagliava due volte: le
stelle stasera stanno all’Olimpico e i sogni pure. Cosa c’e di piu
romantico?
[uredio dz - 05. svibnja 2010. u 14:05]